di Chiara Macina
per Zoomma.news
Non è inusuale che al mattino, accedendo a facebook, ci si ritrovi vis a vis con una notifica del tipo “Tu e Paolo festeggiate quattro anni di amicizia” con tanto di video celebrativo, con foto annesse e suggerimento di condivisione. Amicizie strette a lume di desktop, solo virtuali oppure allacciate anche nella vita reale, prima o dopo il suggello del rapporto su facebook.
Se è vero che il ricordo è il frutto del passato e il seme del futuro, in particolare ciò è vero nell’amicizia: il più puro dei legami, il più profondo e gratificante.
Più facile allacciare una grande amicizia da bambini e custodire gelosamente e con cura questo legame per tutta la vita, che farlo in età adulta, se si ha però la fortuna di vivere questo incontro anche da grandi, si sperimenta un rapporto davvero nutriente e profondo.
Con gli amici veri ci si concede il grande lusso di essere veramente se stessi, raccontarsi, condividere tonfi e trionfi, piangersi addosso senza ritegno e condividere gli aspetti della quotidianità, pesanti o leggeri che siano.
Come si capisce se un vero amico è davvero speciale?
Molto semplice, c’è un indicatore infallibile: è la prima persona alla quale si ha voglia di correre a raccontare una novità, quando ci accade qualcosa di veramente bello o brutto.
Il solo al quale si permette di “farsi tirare un po’ le trecce” senza mai davvero arrivare a offendersi, perché quando un amico lo fa ne esce sempre qualcosa di buono, una riflessione, un atto di coraggio inaspettato, a volte semplicemente una risata.
I veri amici si vogliono bene, si sostengono e si ascoltano, sospendono il giudizio e allargano il cuore: non c’è racconto o aneddoto tanto imbarazzante da non poter essere accolto da un amico, del resto, “solo lui può dirti cose che tu non vuoi dire a te stesso”.