Di Daniela Giuffrida
Ricorreva lo scorso 20 marzo il sesto anniversario della violenta esplosione, verificatasi nel centro storico di Catania. Nella piccola officina di un pensionato 75enne, la forza dirompente di un’esplosione portò via la vita ai due vigili del fuoco Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico.
In quell’incidente perse la vita anche l’anziano pensionato, costò mesi di ospedale al vigile Giuseppe Cannavò e al caposquadra Marcello Tavormina il quale dovette anche subire l’onta di una “indagine” a suo carico, in quanto responsabile di quanto accaduto ai suoi uomini. Le indagini considerate “atto dovuto” dalla Procura di Catania però stabilirono l’esatta dinamica dei fatti e le accuse per il Tavormina decaddero del tutto. Il quinto vigile del fuoco, Liborio Daidone, autista del mezzo, per mesi dovette fare i conti con lo shock subito.
Dei funerali dei due vigili, dimenticati dallo Stato e dai media nazionali abbiamo parlato qui.
Sebbene siano trascorsi sei anni da quel tragico incidente, i VV.F. di Catania non dimenticano e anche quest’anno hanno voluto ricordare la scomparsa dei loro colleghi e amici con una messa celebrata nella cappella della caserma di via Cesare Beccaria 31 a Catania.
“Oggi più che mai – scrive in un comunicato Carmelo Barbagallo, coordinatore regionale Usb Vigili del Fuoco Sicilia – il loro ricordo non può e non deve essere messo da parte! I due colleghi, padri di famiglia che nell’espletamento del proprio dovere persero la vita in quella tragica sera e, come loro, tutti i Vigili del Fuoco caduti in servizio, devono essere ricordati sempre: il loro sacrificio non deve essere vano, deve rimanere vivo, perché noi siamo una famiglia. Ognuno di loro aveva famiglia e la dimenticanza, l’indifferenza… fanno male, molto male!”.