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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

I No Muos al Vescovo: “La pace si costruisce con la pace, non con le bugie..”

Di Daniela Giuffrida

“La pace si costruisce con la pace, non con le bugie di chi porta le guerre e mortifica la volontà dei popoli.” affermano gli attivisti No Muos in una lettera al Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina (EN), Mons. Rosario Gisana.

Stringono accordi con le amministrazioni locali, puliscono spiagge e cimiteri, giocano i loro “war games” e atterrano nottetempo, “armati” fino ai denti e senza avvertire comunità e autorità interessate, invadendo campi coltivati e spaventando greggi al pascolo, come accadde a Contessa Entellina (PA) nel 2013 (meridionews – art. 18937).

Occupano grandi porzioni di territorio siciliano con le loro basi militari e costruiscono strutture logistiche in aree protette sottoposte a vincoli di tutti i tipi. Per loro e le loro abitazioni sono stati rasi al suolo agrumeti e terreni agricoli e sono stati costruiti quartieri residenziali laddove nessun Siciliano che avesse voluto, avrebbe potuto mai. Questi sono gli Americani che dalla fine del secondo conflitto mondiale, “risiedono”, ormai in pianta stabile, nella Naval Air Station Sigonella (NAS Sigonella o NASSIG) della Marina Statunitense, nel cuore della Piana di Catania.

In quella Sigonella che, secondo il Ce.S.I. (Centro Studi internazionali), è “il più importante polo logistico per le attività di supporto alla Sesta

Flotta della Marina Militare Americana schierata nel Mediterraneo“, in quella Sigonella risiede il cuore dell’Alliance Ground Surveillance (AGS), il più importante asset della NATO per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (JISR) ed è da quella Sigonella che, il prossimo 13 dicembre, un gruppo di Marines raggiungerà Niscemi (CL) e si esibirà in canti natalizi, nei locali della parrocchia di S. Antonio.

Ha destato contrarietà e dissenso fra gli attivisti No Muos quanto sta per avvenire a Niscemi.

In quella stessa Niscemi, che le parabole americane del Muos hanno trasformato da pacifico centro agricolo, dedito soprattutto alla coltivazione del carciofo “violetto”, in obiettivo militare strategico, lo scorso anno, lo stesso Vescovo Mons. Gisana promosse un incontro sulla “PACE” con diversi esponenti di altre religioni.

I No Muos hanno inviato al Vescovo di Piazza Armerina un documento che segue l’appello già circolato in questi giorni e sottoscritto, oltre che dai No MUOS, anche da Pax Christi.  Ecco di seguito il testo della “lettera aperta”.

Caro Vescovo, 

non sappiamo se questa sia l’unica lettera a te inviata, ma sappiamo di certo che in cuor tuo aspettavi qualcosa del genere. Circa un anno fa, a Niscemi, insieme a tante persone di ogni parte della Sicilia, ti abbiamo sentito parlare  di pace assieme agli esponenti di altre religioni e da allora abbiamo preferito non disturbarti conoscendo il tuo impegno in un territorio non certo facile come il nostro. 

Sapere ora che avresti avallato nei fatti l’esibizione dei Marines in una chiesa di Niscemi ci addolora e, per quanto cerchiamo di capire, non cogliamo il contributo che tale manifestazione può portare alla pace che tanto invochiamo tutti e sempre con più forza.  I venti di guerra, che noi NO MUOS avvertiamo  e denunciamo da tempo, quando tutti tacevano, sono sempre più impetuosi ed è davvero difficile ignorarli. 

Da decenni,  produrre e  usare armamenti terribili per imporre  la potenza militare ai paesi non allineati al proprio sistema economico  è il modus di procedere dei governi americani che non esitano a portare destabilizzazioni, guerre e caos nel mondo, incuranti del tributo di vittime civili che tutto ciò comporta.  Gli USA hanno deciso che ora tocca all’Europa essere zona di guerra, d’altronde poche miglia marine la separano dai loro ultimi disastri politici e umanitari come la Libia, la Siria, L’Irak.  Sappiamo di essere, oltre che schietti, ripetitivi: sono anni che i fatti ci danno ragione. Come vorremmo essere smentiti! Sai che spesso non facciamo manifesti o volantini per non impaurire i nostri figli?

Ci chiediamo, allora,  che cosa spinga uomini che predicano la pace a invitare militari americani in una chiesa di Niscemi, città avamposto per anni di resistenza civile, e ora di nuovo terreno di scorribande e di avvertimenti mafiosi e criminali.   Ci verrebbe da dire che l’avevamo

previsto. Quando si criminalizza e si reprime la società civile che protesta, ragiona, lotta ecco che la criminalità organizzata riappare indisturbata, quasi rassicurata del deserto ristabilitosi  nel territorio. Per questo era stato  chiesto al Sindaco di quella città di aiutare i suoi concittadini nel creare il Centro di Documentazione della lotta  popolare contro il MUOS e le 46 antenne. Appello, manco a dirlo,  inascoltato. Eppure, la società civile, utile da citare  nelle cerimonie di facciata,  andrebbe sempre rispettata nelle sue  istanze così faticosamente portate avanti in questi anni a Niscemi e in Sicilia: specie quando le aspirazioni  espresse sono invise al potere. La gente ha difeso e vuole difendere  il futuro dei propri figli da nemici invisibili ai più, come le patologie infide e silenti che però colpiscono in modo crudele e tragico. E ora la guerra che avanza,  e il terrore connesso a essa  ci dicono che stiamo ancora una volta comprendendo la realtà dei fatti in modo chiaro e incontrovertibile.  

Signor Vescovo, crediamo che queste riflessioni siano presenti anche nei tuoi pensieri e ti chiediamo di ascoltarci. La pace si costruisce con la pace, non con le bugie di chi porta le guerre e mortifica la volontà dei popoli.

Un caro saluto, gli attivisti No MUOS

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