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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

Milazzo – Un anno dopo

di Daniela Giuffrida

Ad un anno di distanza da quel 27 settembre in cui il serbatoio 513 della raffineria di Milazzo (ME) prese fuoco, diffondendo per decine di chilometri fumi e veleni di tutti i tipi, la popolazione della Valle del Mela e non solo, scenderà oggi in strada e si ritroverà ad Archi, frazione di Milazzo, a manifestare contro il nuovo ecomostro che qualche sapientone avrebbe deciso di “piazzare” nei pressi di un grosso polo industriale che si affaccia sul Tirreno, in una zona già tanto provata dalla presenza dell’elettrodotto di Terna e da una raffineria.

In realtà l’ecomostro esiste già ed altro non è che la Centrale termo-elettrica Edipower di S. Filippo del Mela la quale,  secondo un progetto depositato dalla stessa Edipower ma non ancora approvato, dovrebbe diventare “un mega-inceneritore da 510 mila tonnellate di spazzatura l’anno, uno dei più grandi d’Europa, che immetterebbe diossine, metalli pesanti, nanopolveri, furani e pcb, in un territorio già pesantemente contaminato“, affermano gli ambientalisti di “No Inceneritore Valle del Mela“.

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Il progetto di Edipower, dunque non sarebbe stato ancora approvato, ma gli ambientalisti si sono organizzati e si sono rivolti a tutti quei movimenti locali e nazionali che si battono per la tutela e la salute del territorio e della popolazione e stanno organizzando un comitato tecnico-scientifico che si dovrà occupare di produrre gli elementi e le osservazioni da inviare al Ministero dell’Ambiente e del Territorio, prima che il progetto venga approvato.

I Comitati avrebbero stilato una carta di intenti già sottoscritta da 33 gruppi (associazioni, comitati, cooperative ecc..) e tra questi compaiono realtà dell’ambientalismo locale molto presenti sul territorio, come l’associazione Tutela Salute Cittadini che fa capo a Padre Giuseppe Trifirò, il collettivo No Ram No CSS, l’associazione ADASC, il Comitato lenzuoli 27 settembre Milazzo, l’associazione Terramare Sicilia, l’associazione ALSA, l’ARCI, Rifiuti Zero Sicilia, il comitato Mamme per la vita. Hanno aderito anche onlus e centri di studio nazionali come l’associazione A Sud e l’Atlante italiano dei conflitti ambientali. Altre importanti associazioni hanno dato il loro contributo sotto forma di competenze giuridiche e quant’altro.

Tanti i messaggi di solidarietà giunti da ogni parte del paese: dal Comitato ambiente e salute volontari per Francesco” di Acerra, a Medicina Democratica di Firenze, dall’Ecoistituto valle del Ticino, al Coordinamento ligure Gestione Corretta Rifiuti. Anche i Comitati No Muos e No Triv hanno manifestato la loro solidarietà e vicinanza.

Stavolta non passeranno, non permetteremo a nessuno di bruciare milioni di tonnellate di spazzatura su un territorio martoriato come il nostro e imporci un modello economico che produce malattia e morte, mentre deruba la nostra ricchezza, distrugge l’economia locale e danneggia  la finanza pubblica innalzando la spesa sanitaria, condannandoci ad altri decenni di disoccupazione e sottosviluppo.” gridano forte i “No Inceneritore del Mela”

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Anche il Comitato “Mamme per la vita” di Saponara (ME) in un suo comunicato ufficiale ha dichiarato che parteciperà alla manifestazione che si terrà ad Archi. “Una protesta da parte di tutti noi cittadini che ci opponiamo all’ulteriore degrado e inquinamento del nostro territorio, per riaffermare con forza la volontà di combattere per la tutela della famiglia, dei figli e dell’ambiente. La conversione dell’Edipower di San Filippo del Mela a inceneritore, prevede l’utilizzo del CSS un combustibile costituito da rifiuti indifferenziati (plastica, carta, pannolini etc.). Ci ritroviamo nuovamente davanti ad una scelta, come già accaduto per la Raffineria e per la Centrale Termoelettrica. Resta a noi decidere se continuare a subire e rassegnarci all’inevitabile aumento delle patologie tumorali, cardiologiche, respiratorie e neurologiche oppure riprenderci il territorio e il lavoro nel rispetto della vita. Non si può più sottostare al ricatto occupazionale, in quanto le bonifiche previste dall’Unione Europea creerebbero lavoro PULITO per almeno un ventennio. Invitiamo i genitori, in particolare le madri, a partecipare alla manifestazione per tutelare responsabilmente la salute dei propri figli. In democrazia il popolo è sovrano ( se lo siamo ancora)”

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