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Immagine del redattoreDaniela Giuffrida

Note – Cielo grigio piombo

Di Daniela Giuffrida

22 gennaio 2015

Cielo grigio piombo ti sbatte sul viso e diventa pioggia, mentre una freccia rossa ti supera a destra e 5 anatre volano alte, ti vengono incontro e spariscono verso sud, alle tue spalle.

Lacrime di rame per una primavera di Praga che tarda ad arrivare, mentre l’isola incantata è già stata lottizzata e Alice, nelle bottiglie, cerca le sue meraviglie…  E mentre il re non vuol vedere e non vuol sapere e non scende dal trono, voi intellettuali avete già discusso su come torna l’onda alla fine del riflusso?

Bene, pausa caffè e cambio CD: roba vecchia i Nomadi, anche loro finiti sul fondo della bottiglia di Alice.

Riprendo a guidare e torna lui, quello stato di indeterminatezza, quella situazione mentale che ti tiene sospeso nel tempo e nello spazio, che sembra non avere alcuna definizione o soluzione nell’immediato né tanto meno nel lungo termine; quella sensazione atavica, ancestrale che ti fa pensare: “ci sei o non ci sei, e se ci sei, ci sei davvero o stai “babbiando”?

E ti ritrovi ad annaspare in quella specie di “limbo”, a metà fra innocenza e inconsapevolezza, fra il detto e il non rivelato, fra il desiderabile e l’irrealizzato, in quello stato d’animo che ti porta a guardarti dentro e a farti milioni di domande, pur sapendo che non sarai mai in grado di dare alcuna risposta a nessuna di esse.

E infine ti rendi conto che tutti questi giochini mentali altro non producono, dentro la tua testolina pazza, se non un vago senso di imbarazzante e “compiaciuto” disagio. Rifletti e concludi che tutto questo pensare e “star male” a nulla ti porta se non a dirti: “ma quanto sei stronza donna, rimboccati le maniche e torna ad essere quella che sei sempre stata, una gran rompiballe!!!”

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